
Quest’anno è stato particolare per tutti i gradi di scuola ma per i bambini di tre, quattro e cinque anni che si sono trovati improvvisamente chiusi in casa, senza avere più rapporti con nessuno che non fossero familiari, ancora di più. La scuola dell’infanzia non è obbligatoria ma anche i bambini che la frequentano hanno diritto alla didattica a distanza, mancando la scuola, chiusa per timore del contagio del virus. L’istruzione ha dovuto trovare strategie adatte per non lasciare soli i più piccoli, considerando che proprio in quest’età si ha più bisogno di contatti, di parlare, di socializzare, di incontrare il mondo attraverso l’esperienza, attraverso i compagni o la maestra.
Noi insegnanti della scuola dell’infanzia “Domenico Pallavicino”, all’inizio siamo partite non sapendo bene che fare e come fare. Dopo aver informato tutti i genitori della chiusura forzata della scuola, abbiamo gradualmente stabilito il tipo di intervento da realizzare con i bambini, mettendo a conoscenza i familiari che avrebbero dovuto seguire i loro figli perché a questa età è impossibile gestire da soli gli strumenti elettronici. Abbiamo iniziato, quindi, registrando dei video su semplici attività manuali da svolgere, poi su poesie e filastrocche da imparare, fino ad arrivare ad attività mirate per i più grandi, legate all’acquisizione della letto-scrittura utilizzando il canale whatsapp. Abbiamo anche organizzato dei giochi per gruppi di età incontrandoci settimanalmente sulla piattaforma di zoom. La maggior parte dei nostri bambini ha partecipato a questa nuova forma di istruzione, durante i live e inviandoci le foto delle loro creazioni su risposta delle attività proposte.
La tecnologia non potrà mai sostituire la presenza in classe dei bambini e delle maestre, le emozioni, quelle insostituibili necessità di comunicare ma in questo momento difficile ci ha permesso di mantenere i contatti con i nostri bambini e bambine, vedere i loro visi e le loro espressioni meravigliate durante le video chiamate, far capire loro che, nonostante tutto, noi c’eravamo ancora e volevamo continuare a stare bene insieme.
Al posto della solita festa di fine anno, abbiamo deciso, insieme ai genitori, di salutare i bambini e le bambine che vanno alla primaria nel giardino della nostra scuola, consegnando il diplomino e facendo una foto, per evitare assembramenti. Non è stata la scuola per la quale ci siamo preparate ma dobbiamo fare tesoro dell’esperienza vissuta in questo momento di emergenza perché, seppur strano, è un’alleata preziosa, che ci permette di vedere gli errori fatti, di ragionare e pensare in maniera costruttiva al nuovo modello di fare scuola.
Le insegnanti della scuola dell’Infanzia “Domenico Pallavicino”
Giugno 2020