
Il 22 marzo del 1971 è deceduto don Arduino Rettaroli, nato a Moie il 18 ottobre 1901. Nato in una numerosa famiglia, è cresciuto con un forte legame alla terra e al lavoro dei campi che ne forgiò il carattere. Il lavoro e la vita cristiana erano alla base della vita di famiglia. Laureatosi in Teologia, don Rettaroli fu ordinato sacerdote nel 1926, pubblicò Protestanti e Avventisti, un libro che ebbe una risonanza nazionale. Fu nominato Assistente diocesano delle Acli di cui era stato il fondatore e a cui diede impulso e espansione. Fu anche il promotore delle “veglie” nelle campagne della Vallesina, facendo giungere in tanti casolari la parola della verità e il richiamo di Dio. Inoltre fu nominato anche Presidente del Tribunale ecclesiastico diocesano. Mons. Rettaroli sentì vivissimo il problema dei poveri, dei sofferenti e dei bisognosi. Tratto dal suo insegnamento: “Il prete è come un grappolo d’uva, dev’essere spremuto per dare il suo prezioso liquore. Guai a me, se quando Gesù verrà, mi troverà risparmiato”.
Nel 2012 è stata presentata la pubblicazione “Don Arduino Rettaroli, un prete dal grande cuore” di Riccardo Ceccarelli realizzata con la collaborazione delle parrocchie Santa Maria di Moie, San Giuseppe di Jesi, San Paolo di San Paolo di Jesi e della Società di Mutuo Soccorso di Moie. Le ricerche di archivio per il libro sono state svolte da Daniele Guerro. Tra le numerose opere da lui promosse e seguite, anche la costruzione della Casa Paolo VI con la posa della prima pietra il 26 aprile del 1953, edificata su un terreno messo a disposizione gratuitamente delle Opere Pie Spontini.