«Guardando queste foto sulle lapidi, ricordiamo le vite dei nostri cari e siamo loro grati sapendo che la morte non ha l’ultima parola. Il cimitero ci rimanda alla vita eterna e alla resurrezione »: il parroco don Igor ha celebrato la santa Messa al cimitero nel pomeriggio del primo novembre, solennità di Tutti i Santi, festa molto sentita ed occasione anche per incontrare le persone. Nell’omelia si è soffermato sul significato della santità. «Farsi santi significa conformarsi a Gesù e seguire le beatitudini che sono state il suo stile di vita. Gesù si è fatto povero, servo di tutti, si è “messo nei panni e nelle scarpe di tutti”. Nella festa del primo novembre, ci ricordiamo dei santi e delle sante del calendario ma anche dei “santi della porta accanto”, come li chiama papa Francesco, delle persone che vivono la santità nei piccoli gesti quotidiani. Santi siamo pure noi quando ogni giorno siamo capaci di rialzarci con pazienza, anche quando ci capitano situazioni che ci induriscono il cuore e che ci fanno chiudere in noi stessi. Gesù parla a ciascuno di noi di un amore che dobbiamo chiedergli tutti i giorni, di un amore che è generoso, gratuito, creativo, che gioca d’anticipo. Con semplicità e amicizia chiediamo a Gesù il suo aiuto».
I componenti della Confraternita del Santissimo Sacramento hanno allestito l’altare e lo spazio della celebrazione e hanno collaborato nella liturgia.

